RIO DE JANEIRO (Brasile), 22 aprile 2010 - Dal paradiso all'inferno in
meno di cinque mesi. In dicembre il Flamengo vinceva il campionato
brasiliano e Adriano era capocannoniere della manifestazione insieme a
Diego Tardelli (Atlético Mineiro). Ma ora la situazione si è capovolta, e
adesso la pazienza dei tifosi del Flamengo è finita. Nemmeno la
vittoria do ieri sera sui venezuelani del Caracas per 3-2 al Maracanã,
nell'ultimo turno della fase a gironi della coppa Libertadores, ha
salvato l'Imperatore da una pesante contestazione. Con la squadra di Rio
che attende i risultati dei match di stasera per vedere se sarà ammessa
agli ottavi.
MONDIALE A RISCHIO —
Adriano ha preso parte a 13 delle 24 parite del Flamengo nel 2010, con
un bilancio di 12 gol: 11 nel campionato dello stato di Rio de Janeiro e
uno in Libertadores (dove ha disputato tre dei sei incontri giocati).
La media totale di reti, quasi una per gara, non è male, ma le sue
prestazioni non sempre hanno convinto. Parte dei mass media e tifosi non
lo ritiene all'altezza di un Mondiale e vuole Neymar, gioiello del
Santos, al suo posto. La rabbia dei tifosi è aumentata domenica scorsa
quando il Botafogo ha vinto il titolo di Rio battendo per 2-1 il
Flamengo con un rigore sbagliato da Adriano.
FESTEGGIATO E OFFESO —
Prima e durante la partita col Caracas, la tifoseria del Flamengo
incoragia la squadra, e pure Adriano viene festeggiato sulle note di "O
Imperador voltou" ("l'Imperatore è tornato"). Ma lui, lento e pesante,
non riesce a combinare granché. La sua "perla" è l'assist per Michael,
autore della seconda rete rossonera. Ma il Flamengo aveva bisogno di
vincere con due gol di scarto per essere più tranquillo in caso di
spareggio per differenza reti. A fine gara Adriano viene contestato da
quegli stessi tifosi che nel 2001, quando l'attaccante era all'inizio
della sua carriera, gridavano alla società "Bota pra vender" ("mettilo
in vendita"). Poco dopo venivano accontentati: l'attaccante venne ceduto
all'Inter.
LICENZIAMENTI —
C'è aria di novità. L'allenatore Andrade, ex centrocampista della Roma e
dello stesso Flamengo, rischia di perdere il posto nonostante lo
scudetto brasiliano dello scorso anno. Pure Marcos Braz, vicepresidente,
è in pericolo. All'inizio dell'anno il dirigente annunciò che Adriano e
Vágner Love - tandem di punta soprannominato "L'Impero dell'Amore" -
avevano dei privilegi rispetto agli altri giocatori, come saltare gli
allenamenti perché rinunciavano ai soldi europei per giocare nel
Flamengo.
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