MILANO, 30 aprile 2010 - Leonardo fiume in piena. Alla
vigilia della sfida con la Fiorentina il tecnico del Milan alza il tono
per la prima volta da quando è allenatore della squadra. Ma lo fa con la
consueta eleganza, senza uscire dalle righe in quello che ha tutta
l'aria di essere un congedo. Il tema? Le presunte critiche di Silvio
Berlusconi che avrebbe già deciso di cambiare la guida in panchina. "Non
so cosa ha detto Berlusconi - esordisce - ma, a prescindere da questo,
non posso negare che il nostro rapporto è difficile. Siamo molto
diversi, forse siamo incompatibili, ma l'importante sono queste tre
partite e ci tengo troppo". Leonardo, insomma, è coerente con se stesso e
conferma il suo attaccamento al gruppo che sta portando in Champions
League: "Ci tengo a finire bene perché ce lo meritiamo. Tutto si può
dire, tranne che questa squadra abbia giocato male. Non lo accetto. I
ragazzi hanno fatto tutto in momenti difficili e con una dedizione
totale. C'è chi ha giocato pur infortunato. Giù il capello davanti ai
ragazzi".
Leonardo, 40 anni. Ap
renato zero —
E aggiunge: "Non ho mai parlato di futuro: con nessuno, con il
Flamengo, con la Nazionale o il Comitato organizzativo del Mondiale
2014. Nessuno mi ha proposto nulla e io non ci penso. Si, sono testardo e
lo sono in tante cose perché credo alle mie cose e ai miei principi". E
alla domanda di un giornalista ("Se tu dovessi decidere di chiudere con
il Milan e tornare in Brasile sarà per i dissidi con il presidente o
per una decisione maturata prima e indipendentemente?"), risponde:
"Niente succede per un motivo solo". E cita una canzone di Renato Zero (
Nei giardini che nessuno sa): "...ti
darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi". Per poi aggiungere:
"Io non faccio processi, non è da me". E la Fiorentina? "La squadra è
concentrata e ha la testa. Anzi, l'ha sempre avuta, altrimenti non
avrebbe fatto quello che ha fatto. La forza del gruppo è l'emblema di
quest'anno. Terzo posto a rischio? Dipende solo da noi. Gara molto
importante. Mi aspetto un forte avversario; sarà una partita difficile".
E l'Inter? "E' arrivata a Madrid perché lo merita, ha messo tutto.
Certo, c'è la rivalità in città, ma complimenti ai nerazzurri".
Adriano Galliani a Madrid con Kakà e Florentino Perez. Epa
ranking e galliani —
Però un po' brucia, anche se da sempre Adriano Galliani è il primo
sostenitore del successo delle squadre italiane in Europa. Questione di
ranking. Il trionfo del Camp Nou è stato commentato dall'a.d. del Milan
anche con un pizzico di nostalgia. "L'Inter è giustamente entusiasta
della sua prima finale di Champions, ma chi ha tifato Milan ha avuto la
fortuna di aver vissuto otto finali di Champions" dice infatti Galliani.
Un motivo in più per lanciare un messaggio ai tifosi rossoneri: "I
tifosi rossoneri devono essere grati a Berlusconi, che li ha portati a
fare per otto volte un'impresa leggendaria". E a chi gli ricorda che
forse quello attuale è il momento più basso nel rapporto fra i tifosi e
Berlusconi ribatte: "Credo di no", aggiungendo un suo parere a proposito
dell'ennesima esternazione, da alcuni senatori del Pdl attribuita a
Berlusconi, sull'operato di Leonardo. "Io in 24 anni non ho mai
commentato le parole del presidente - spiega Galliani -. L'ho visto
martedì ed era assolutamente sereno, sono frasi riportate dai senatori
che partecipano alla solita cena del mercoledì sera, di cui non faccio
parte. Forse devo diventare senatore...".
forza inter —
Tornando all'Inter, Galliani spiega: "Bisogna tifare Inter e sperare
che lo faccia prima dei calci di rigore, altrimenti la Germania resta
avanti nel ranking". L'a.d. si fa serio: "Per forza tifo Inter, e non
c'è affatto da ridere. Se l'Inter perde, la terza del prossimo
campionato va a fare i preliminari anzichè in Champions direttamente, e
la quarta anzichè i preliminari di Champions non va in Europa League ma
ai preliminari di Europa League". Infine un parere sulla sfida con la
Fiorentina, partita cruciale per i rossoneri che devono consolidare il
terzo posto. "La classifica non mi spaventa perché penso che abbiamo un
margine consistente - spiega l'ad rossonero -. Però due domeniche fa,
nell'intervallo della partita contro la Sampdoria avevamo 13 punti di
vantaggio su Samp e Palermo, poi questi 13 punti sono diventati 4 e 6:
quindi domani sera dobbiamo vincere".