ROMA, 26 aprile 2010 - Musi lunghi, sguardi spenti. Il
giorno dopo il tremendo k.o. con la Samp, i tifosi della Roma si
svegliano increduli. Ma con un bisogno fisico di fare qualcosa. Roma
oggi non piange, cerca di mandare giù il boccone più amaro degli ultimi
anni e si mette in fila per acquistare un biglietto per la sfida di
sabato con il Parma. Già dalle prime ore del mattino di fronte ai vari
punti vendita della città si sono infatti formate lunghe code. I tifosi
credono ancora nello scudetto? In molti sì, ma la sensazione è che la
gente voglia soprattutto restare vicino ad una squadra che, al di là di
come andrà a finire, è diventata protagonista di un campionato che
all'inizio l'aveva bruscamente snobbata. Si è visto anche ieri sera, con
i lunghi applausi al fischio finale, quasi a voler sommergere con la
passione tutta la delusione di un sogno praticamente svanito. Assalto
dunque ai 2500 tagliandi per gli ospiti (che dovrebbero terminare nelle
prossime ore) e anche ai biglietti di qualche altro settore. Si gioca il
primo maggio, alle 18. I romanisti non vogliono mancare. Perché, si
dice, sognare non costa nulla.
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LA CITTà TRA ARBITRO E CALENDARIO —
In attesa della prossima gara, in città si parla di quello che è stato
perso ieri sera. La gente si divide. C'è chi sulla scia del presidente
Sensi non accetta la sconfitta e continua a prendersela con il direttore
di gara (gira pure un vecchio articolo di Repubblica dal titolo
"Damato, l’arbitro interista che stravede per Cassano"). C'è chi prova a
vedere che cosa si è sbagliato ieri: dalle sostituzioni affrettate e
avventate di Ranieri a un Vucinic troppo poco preciso. C'è poi chi
continua a guardare avanti, calendario alla mano, a caccia dei due punti
che dividono i giallorossi dall'Inter. Si parte dando per scontata
(anche se non è così facile) la vittoria a Parma. I nerazzurri saranno
impegnati, nel posticipo del giorno dopo, contro la Lazio. Ecco, la
Lazio. Per alcuni il risultato è già scritto, le pressioni sui giocatori
saranno tali che un altro 5 maggio è da escludere. Perché stavolta, se i
biancocelesti dovessero fare lo sgambetto all'Inter, a godere non
sarebbe la Juve come allora, ma i cugini giallorossi. Impensabile. Per
altri qualcosa potrebbe cambiare in caso di successo dell'Atalanta sul
Bologna nello scontro salvezza del pomeriggio. I bergamaschi andrebbero a
tre punti dalla Lazio che potrebbe essere dunque spinta a fare la sua
partita per assicurarsi definitivamente la permanenza in A. Reja ha
detto: "Conosciamo bene la situazione, ma noi non siamo ancora salvi. Se
giochiamo come con il Genoa credo che contro l'Inter non perderemo,
sono convinto che faremo punti, anche perché ne abbiamo bisogno". I
romanisti non aspettano altro.