MILANO, 20 aprile 2010 - Per non farsi del male da soli, è
probabile che domani sera molti tifosi della Fiorentina scelgano di non
guardare la tv. O almeno, sintonizzarsi su qualcosa di diverso da
Bayern-Lione, andata delle semifinali di Champions League. Sì, perché a
giocarsi un posto nella finale di Madrid ci saranno due squadre
sconfitte dai viola al Franchi. E se i francesi persero una partita che
li vedeva comunque già qualificati nella fase a gironi, i tedeschi
strapparono invece un 2-3 con i denti, eliminando agli ottavi la squadra
di Prandelli dopo averla beffata (per non dire di peggio) con un gol
irregolare a Monaco.
Ribery e il Bayern in allenamento. Ap
bayern da rimonta —
Bayern e Lione. Chi l'avrebbe detto? L'inizio della stagione dei
bavaresi e dell'Olympique non lasciava certo presagire una sfida
primaverile tra queste due formazioni, con in palio un biglietto per la
finale del 22 maggio. Basti pensare alle condizioni in cui il Bayern si
presentò a Torino nell'ultima giornata della fase a gironi: il tecnico
Van Gaal, in ritardo in Bundesliga e due volte battuto dal Bordeaux in
Europa, era sull'orlo dell'esonero. Quel 4-1 alla Juventus, rimontando
il gol di Trezeguet, segnò l'inizio della riscossa. Condita da due
ingredienti: un Robben strepitoso e una buona dose di fortuna.
Fiorentina e Manchester Utd hanno abbandonato la competizione con
l'amaro in bocca di chi non si sente inferiore all'avversario che li ha
eliminati. Viola e Red Devils uniti da un giustiziere comune:
quell'Arjen Robben finalmente libero da infortuni e capace, con due
prodezze da applausi, di guidare i compagni alla semifinale.
Puel e Lloris in conferenza stampa. Reuters
lione in crescita —
E che dire del Lione? Dopo sette anni di dominio, si presentava al via
della stagione senza più sfoggiare il titolo di campione di Francia. E
in autunno ogni confronto col Bordeaux di Blanc sembrava improponibile,
anche dando un'occhiata alla classifica della Ligue 1. Poi, dopo un buon
girone di qualificazione, la svolta per gli uomini di Puel è arrivata
negli ottavi di Champions. Un gol di Makoun ha permesso all'Olympique di
battere il Real Madrid allo Stade de Gerland, ma il vantaggio sembrava
troppo esiguo per essere difeso a Madrid. Invece, dopo la rete di
Cristiano Ronaldo, è stato il giovanissimo Pjanic a entrare nel
tabellino dei marcatori al Bernabeu, stoppando la corsa del Real
milionario. E ai quarti, tra mille rimpianti, anche il Bordeaux si è
dovuto arrendere a Lisandro Lopez e compagni.
ombre —
Bayern e Lione sanno, dunque, di avere una grande occasione. I bavaresi
possono tornare in finale dopo nove anni: nel 2001 alzarono la Coppa
per la quarta volta, sconfiggendo ai rigori il Valencia. I francesi,
invece, non sono mai arrivati a questo punto della competizione e
sognano l'impresa storica. Unica nota stonata, lo scandalo a luci rosse
che ha coinvolto recentemente Ribery (Bayern) e Govou (Lione), emerso
durante lo scorso weekend. Ma quando domani sera Rosetti fischierà
l'inizio del match, all'Allianz Arena, c'è da scommettere che ben pochi
penseranno ai "giri loschi" dei nazionali Bleus