MADRID, 3 giugno 2010 - Due grandi speranze. La prima da
Madrid, la seconda da Barcellona. In entrambi i casi i giornali che le
trasmettono cercano di farle virare verso la certezza: nel primo caso
con un virgolettato, nel secondo con una notizia. Secondo "As" Maicon vuole il Madrid a tutti i
costi, secondo "Mundo Deportivo" Ibrahimovic
si è incontrato con Ancelotti a Miami e tra i due non si è parlato solo
di mare e ristoranti.
Maicon, forte terzino brasiliano dell'Inter. Ap
accelerazione —
“Io voglio giocare nel Real Madrid” è il titolo della prima di "As":
parole di Maicon che allontana l’Inter e respinge il Manchester City:
“Non ho nulla a che vedere con loro”, gli inglesi, s’intende.
Nell’intervista con "As" il terzino dell’Inter parte cauto, “Penso solo
al Brasile, voglio fare un gran Mondiale”, salvo poi scatenarsi già alla
seconda risposta, con un cambio di velocità impressionante: “Io voglio
giocare nel Real Madrid, per me sarebbe un onore e una grande
opportunità. Con il Manchester City non ho in ballo nulla, ve
l’assicuro”. La terza domanda serve a ripetere, testualmente, il
concetto: “Voglio il Madrid, non il City”. Poi si prosegue con elogi al
Bernabeu, al centro tecnico di Valdebebas e, naturalmente, a Mourinho:
“Grande allenatore, mi piacerebbe continuare a lavorare con lui”. Gli
dicono che il portoghese appena sbarcato a Madrid ha dichiarato di
considerare prioritario il suo acquisto: “Davvero? Non lo sapevo e mi fa
piacere”. Fine della chiacchierata. Ma non del tormentone. Su "Marca"
ritengono eccessivi i 35 milioni chiesti da Moratti per il brasiliano ma
l’estate è ancora lunga.
Irahimovic, attaccante svedese del Barcellona. Ap
incontro a miami —
Da Barcellona non fanno segreto che il club catalano stia cercando di
piazzare Ibra. Si parla di un prezzo che oscilla tra i 45 e i 55 milioni
di euro, in netto ribasso rispetto ai 69.5 pagati un anno fa all’Inter,
e il fatto che Ibra e Ancelotti si siano trovati ad alloggiare nello
stesso albergo di Miami ha ringalluzzito parecchio la stampa catalana.
Non mancano i dettagli, lo svedese nella suite 914, l’allenatore del
Chelsea nella stanza 1822 dell’albergo Miami South Beach, catena W, ma
ovviamente non ci sono parole dei due. Il colloquio sotto il sole della
Florida è rimasto privato. L’unica sicurezza è che il Chelsea resta una
delle poche vie d’uscita per Ibra e per il Barça: quello di Abramovich è
un club con ambizioni e denaro, capace di poter investire su Zlatan e
pagargli il lauto stipendio che percepisce in Catalogna. Anche in questo
caso, se ne saprà di più nei prossimi giorni.